Novembre 12, 2025

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La Roma dice quasi addio alla Champions League. Al Tre Fontane arriva la terza sconfitta di fila. Passa il Valerenga (0-1) e dopo tre giornate la squadra giallorossa è ferma a zero punti. Non tutto è perduto, ma si deve fare risultato a Londra contro il Chelsea (utopia) e vincere le altre due che mancano che, sulla carta, sono alla portata. Come sembrava la sfida di stasera alla portata della formazione capitolina. «Come una finale» aveva detto Rossettini ieri sera. Ma le ultime finali, la Roma, le ha sempre perse e perde anche stasera. Con merito, perché non ha creato nulla. O troppo poco per pensare di fare risultato. Responsabilità di tutti. E all’orizzonte c’è il derby che, dopo la sconfitta in campionato contro la Fiorentina, diventa di vitale importanza. Ma se la Roma sarà quella vista stasera sarà complicato sorridere alla fine del match contro la Lazio

IL MATCH 

Parte bene la Roma, che nello spazio di cinque minuti crea tre occasioni. Ma la spinta si spegne subito, perché il Valerenga trova le misure e perché l’infortunio di Haavi (trauma al ginocchio destro, da valutare in vista del derby di domenica) complica i piani di Rossettini. La norvegese alza bandiera bianca – entra Dragoni – ma allargando lo sguardo, in generale, non si capiscono le scelte iniziali del tecnico che lascia fuori Greggi (entrerà nel secondo tempo) in una partita decisiva scegliendo Kuhl e Di Guglielmo, colonna di un reparto quello arretrato già privo di Van Diemen. E anche Il tecnico della Roma è costretto a ricredersi a inizio secondo tempo togliendo la danese Giulia Galli. Dicevamo: il Valerenga prende le misure e fa paura, non solo per le qualità fisiche, ma anche perché riesce a trovare gli spazi giusti in mezzo al campo. Prima il palo, alla mezz’ora (una quasi autorete di Heatley), poi il gol con Brekken, che fa il tunnel a Rieke e poi trova campo libera, Oladipo fa finta di attaccarla ma poi si pente e dal limite dell’area di rigore il sinistro finisce sotto l’incrocio.

Un colpo durissimo da digerire, anche se la ripresa inizia con una Roma che sembra avere un piglio diverso.

E giustamente: una squadra molto alta anche se più passano i minuti e più il Valerenga si abbassa e stringe le linee non concendendo uno spazio che sia uno per cercare la rete del pari. A questo scenario si deve aggiungere anche la poca qualità nelle giocate giallorosse, poco pulite nei passaggi e mai con un’idea seria sulla trequarti. 

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