Pomezia: un grosso carico di peperoni tutti particolari, estremamente “allucinanti”.
Il grosso carico di stupefacente è stato scoperto in un capannone di Via Vaccareccia dalla Polizia Stradale di Aprilia
Difatti sono stati scoperti e sequestrati dalle forze dell’ordine quasi duecento chili di droga, hashish e marijuana per l’esattezza 182 chili, nascosti in un carico di peperoni proveniente della Spagna, che avrebbero dovuto foraggiare le piazze di spaccio di Pomezia, di parte dei Castelli romani e del litorale ostiense.
Il traffico di hashish e marijuana è stato però sgominato dagli agenti della Polizia stradale di Aprilia che all’interno di un capannone in via Vaccareccia a Pomezia hanno poi arrestato i tre corrieri, un cittadino spagnolo e due albanesi.
I poliziotti erano nelle tracce di alcuni automezzi sospetti che ritenevano fossero stati lasciati in disuso nella parte periferica di Pomezia, e sono entrati poi nel deposito dell’area industriale a ridosso della via Pontina facendo poi la scoperta “stupefacente”.
Lì hanno sorpreso l’autista del mezzo pesante che ufficialmente trasportava peperoni, uno spagnolo di 44 anni, mentre stava aiutando i due complici albanesi di 40 e 30 anni, a portare la droga nel bagagliaio di due automobili con targa italiana, una Dacia Duster e una Renault Kangoo.
Si è scoperto dunque che la verdura era, insomma, solo una copertura per eludere eventuali controlli. Solo grazie all’ausilio delle unità cinofile si sarebbe dunque scoperto l’enorme quantitativo di hashish e marijuana senza essere tratti in inganno dall’odore forte dei peperoni.
Nelle due macchine sarebbero dunque finiti 460 panetti di hashish del peso di 46 chili e 136 chili di marijuana conservate in 124 buste termosigillate che dovevano andare a rifornire il mercato illegale dell’hinterland romano.
Tutto sequestrato al termine delle operazioni: droga, capannone, veicoli incriminati e arresto immediato per i tre corrieri con l’ipotesi di detenzione e traffico di droga.
Le indagini della Stradale di Aprilia vanno avanti per cercare evenutali complici.
Tutta ancora da ricostruire, infatti, la rete con cui hashish e marijuana venivano smerciati, quella degli spacciatori che avrebbero dovuto venderle, ma soprattutto i poliziotti vogliono capire se dietro al traffico di droga ci siano potenti famiglie criminali albanesi già radicate nel territorio. L’omicidio di Selavdi Shebaj, il 38enne albanese freddato sulla spiaggia di Torvaianica un anno e mezzo fa, ha infatti evidenziato come gruppi criminali romani, provassero da tempo immemore a togliere il potere al clan Fragalà che sul litorale da Pomezia a Tor San Lorenzo gestiva il traffico di droga. Tonnellate di hashish, marijuana e cocaina gestiti da albanesi violenti e senza scrupoli che fanno affari con i trafficanti locali per rifornire non solo Roma, ma anche i Castelli Romani e tutto il litorale da Nettuno fino ad Ostia.
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